
Pink Floyd – Another Brick In The Wall (1979)
Another Brick in the Wall è un brano musicale del gruppo musicale britannico Pink Floyd, suddiviso in tre parti e contenuto nell’undicesimo album in studio The Wall, pubblicato il 30 novembre 1979.
Le tre parti del brano, scritte dal bassista e cantante del gruppo Roger Waters, presentano tematiche e strutture simili tra loro, se non uguali. Ciascuna parte ha toni più forti e rabbiosi di quella che la precede, dalla tristezza della prima parte, al messaggio di protesta della seconda, fino alla rabbia ed alla disperazione della terza.
Parte 1
Nella scena che apre il filmato si vede la madre di Pink che prega in una chiesa piangendo la morte del marito in guerra, mentre Pink gioca con il modellino di un aereo. Poi, usciti, Pink sale su una giostra, ma quando l’uomo che lo ha aiutato a salire si allontana con il figlio, Pink lo segue e tenta di prenderlo per mano. Viene respinto più volte e, alla fine, si siede da solo su un’altalena. Ciò sta a simboleggiare la dolorosa mancanza di una figura paterna, che contribuirà all’inizio della costruzione del muro.
Parte 2
Dopo essere stato rimproverato e preso in giro dal suo insegnante (The Happiest Days of Our Lives) Pink inizia a fantasticare durante la lezione. Immagina un’immensa fila di studenti, privi di volto, che marciano al ritmo della canzone lungo un sentiero che li porta verso un enorme tritacarne. Quando inizia l’assolo di chitarra di Gilmour gli studenti in marcia si ribellano e distruggono l’edificio scolastico usando dei martelli e, infine, lo incendiano. Il filmato si conclude con Pink che si accarezza la mano che il professore ha colpito con un righello.
Curiosità: le due file di studenti mostrate nel video (la prima di spalle che si allontana dall’inquadratura mentre la seconda, parallela alla prima, è diretta verso il tritacarne con tutti i volti degli studenti “annullati” da delle maschere informi), evoca l’analoga sequenza da Metropolis di Fritz Lang: nella sequenza citata gli operai escono in fila a fine turno, marciando lenti e stanchi mentre in parallelo un’altra fila entra nella fabbrica a passo più spedito, metafora della spersonalizzazione alienante della vita in una fabbrica. Evidentemente la stessa metafora è suggerita a proposito dell’altrettanto alienante sistema di educazione scolastica descritto in “The Wall”.
Parte 3
Il filmato inizia con Pink che distrugge il suo televisore con una chitarra elettrica. Il brano, poi, è accompagnato da una serie di sequenze che mostrano gli eventi che hanno contribuito alla costruzione del muro. Molte delle immagini sono state tratte dal filmato, non incluso nel film, del brano Hey You.