Curiosi

Può una donna di 80 anni stare bene con i capelli lunghi?

Non l’avremmo mai detto, ma a volte sembrerebbe proprio così:  una donna di 80 anni può stare bene con i capelli lungi, ebbene sì!

Questa splendida donna di 80 anni , che è stata una tra le più belle donne di Miami, porta con orgoglio la sua lunga capigliatura. E secondo noi sta anche molto bene! Chi l’ha detto che a 80 anni bisogna portare i capelli corti? Bravo Egidio Borri 🙂  Qui sotto la trasformazione della signora in tutte le fasi della sua acconciatura:

Curiosi Trucchi in Cucina

IL SURIMI, LA GRANDE BUFALA DELLA CUCINA MONDIALE

Il surimi è un tipo di preparazione diffuso da alcuni secoli in Giappone e che grazie alle nuove tecniche di produzione e conservazione industriale si è diffuso in tutto il mondo. Sebbene nella dizione comune siano noti come “bastoncini di granchio”, non contengono affatto carne di granchio.

Vediamo invece qual è la vera conformazione del surimi e perché questo alimento può essere considerato a pieno titolo come uno dei grandi bluff della cucina.

Di granchio all’interno di un surimi non ce n’è nemmeno l’0mbra e tutto viene realizzato grazie ad aromi artificiali, non riscontrabili in natura. Lo conferma il sito Web Greenme.it, che da sempre cerca di dare un senso ecologico alla nostra cucina. In pratica, alcune varie di pesci dal prezzo contenuto vengono distribuite in maniera impropria e spacciate per granchi. E questo fenomeno ha assunto proporzioni enormi, dato che il surimi tarocco viene formato dal 2 per cento dei prodotti pescati in tutto il mondo.

Ma ora, vediamo le cinque motivazioni per le quali il surimi non dovrebbe essere mai acquistato.

1. Il primo motivo riguarda ovviamente la conformazione del surimi. Quest’ultimo corrisponde nasce da una polpa di merluzzo e carboidrati inseriti senza un senso logico ben preciso. Il pesce viene arrotolato ed inserito nell’ormai famoso cilindro di colore arancione, diventando abbastanza somigliante alla chela di granchio.

2. Non bisogna dimenticare che il surimi non è altro che un insieme di sostanze artificiali. Queste ultime vengono create assemblando gli scarti di tanti altri prodotti acquatici. Oltre al già citato merluzzo, vanno menzionati lo sgombro, il salmone, la carpa asiatica, la sogliola, il cefalo e tanti altri. Un vero e proprio frullatore che può persino fare male al nostro organismo.

3. Il terzo elemento ha a che fare con una cospicua presenza di additivi chimici. Un’ulteriore aggravante per il surimi, che originariamente dovrebbe consistere in una polpa di colore bianco e senza alcun tipo di sapore. Alcune sostanze iniettate direttamente dai produttori rendono anche l’aspetto esteriore più accattivante e fanno in modo che il prodotto sia conservato al meglio. Ovviamente non manca l’olio di palma.

4. Come già accennato in precedenza, il surimi può anche diventare nocivo per la salute del nostro organismo. I coloranti e gli additivi chimici fanno male a qualsiasi prodotto e ne alterano le caratteristiche, costituendo in alcuni casi un mix che può diventare persino letale. Come se non bastasse, in molti casi non viene inserita alcuna etichetta che attesti la convenienza dei vari elementi che lo formano. In poche parole, si può assumere un surimi di bassa qualità senza neanche accorgersene.

5. L’ultimo aspetto è puramente economico. Infatti, il surimi ha anche un costo elevato e le varie società lo alzano ulteriormente per farci credere che sia formato dal granchio, o da qualsiasi altro pesce o crostaceo pregiato. Nulla di più sbagliato.

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Vuoi dimagrire senza metterti a dieta? leggi qui

C’è un ormone capace di ridurre l’appetito modificando il senso di sazietà, lo chiamano l’ormone delle coccole.
Secondo i risultati di una ricerca condotta nel 2015, l’Ossitocina aiuterebbe il metabolismo e a diminuire il consumo di calorie negli uomini.
Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori della Harvard Medical School di Boston ed è stato presentato al 97esimo meeting annuale della Società di Endocrinologia, che si è svolto a San Diego, California.
La ricerca è stata portata a termine su 25 giovani uomini sani, dei quali circa la metà avevano un peso corretto, ed una altra metà erano sovrappeso o obesi, a cui è stata somministrata, in forma casuale, una dose spray di ossitocina, o di un farmaco placebo, dopo un periodo di digiuno.
Lo studio ha visto che gli uomini, a cui è stata somministrata la dose di ossitocina, hanno assunto meno calorie e mangiato meno cibi grassi.
La professoressa Elizabeth Lawson, della Harvard Medical School, Boston, ha descritto la scoperta come “davvero emozionante”.
Aggiungendo che “Sono necessari ulteriori studi, ma penso che l’ossitocina può rappresentare un trattamento promettente per l’obesità e le sue complicanze metaboliche“.
L’ossitocina è un ormone prodotto dai nuclei ipotalamici ed ha principalmente la funzione di stimolare le contrazioni della muscolatura liscia dell’utero, e, dopo il parto, di stimolare le cellule lattifere delle mammelle a produrre il latte materno.
E’ l’ormone che fa scattare il legame d’amore fra la mamma ed il neonato.
Inoltre, l’ossitocina ha la capacità di migliorare il metabolismo, aumentando ad esempio la sensibilità all’insulina, e prevenendo cosi lo sviluppo del diabete.
Nell’esperimento, un’ora dopo l’inalazione i partecipanti hanno fatto colazione con un menu in cui ogni pasto conteneva doppie porzioni.
In seguito, è stata misurata la quantità di calorie ogni uomo aveva mangiato.
In una seconda fase, dopo aver effettuato alcuni controlli, l’esperimento è stato ripetuto, ma hanno ricevuto il trattamento opposto, placebo o ossitocina, di quello della prima fase.
In media, gli uomini che avevano ricevuto lo spray nasale di ossitocina, avevano consumato 122 calorie in meno e nove grammi di grasso in meno a pasto, rispetto agli uomini che avevano avuto il placebo.
Secondo ricercatori, non vi era alcuna differenza dovuta a quanto cibo hanno riferito di mangiare nei tre giorni prima di ogni esperimento.
In studi fatti in precedenza, l’ormone era stato identificato come capace di ridurre l’appetito modificando il senso di sazietà, ma rimane ancora non chiaro come possa influenzare il numero di calorie che, nell’esperimento, gli uomini hanno introdotto.

Ciò significa che c’è necessità di ulteriori studi, che coinvolgano anche le donne, per avere ulteriori risultati.
Precedenti ricerche hanno trovato, ad esempio, che l’ossitocina potrebbe aiutare le persone afflitte da timidezza, in quanto migliora le abilità sociali delle persone timide, ma ha poco effetto su coloro che sono naturalmente fiduciosi ed hanno buone capacità relazionali.

(fonte: hms.harvard.edu  www.massgeneral.org )

 

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Pesce d’aprile: i 10 scherzi più memorabili di sempre

Come nasce la mania di fare scherzi il primo di aprile? E quali sono i 10 scherzi più memorabili di sempre?
Non è chiara l’origine di questa tradizione popolare, diffusa sia in Europa che in America (dove si chiama “All fools’s day”, il giorno di tutti i matti), in cui si usa fare scherzi il primo di aprile.

Lo scherzo consiste di solito nel mandare una persona a cercare qualcuno o qualcosa che non troverà, altre volte nel diffondere notizie false e clamorose o in altri tipi di beffe.

Secondo alcuni, il termine sarebbe nato a Firenze, dove si mandavano i beffati a comprare il pesce in una piazza dove il pesce era solo raffigurato in bassorilievo.

Per altri l’origine sarebbe ancora più antica e andrebbe ricercata nella festa che il primo aprile i Romani dedicavano a Venere Verticondia, con giochi, riti e scherzi.

Secondo un’altra versione ancora, il primo pesce della storia lo avrebbe fatto Cleopatra, la regina d’Egitto che prese in giro il suo amante Antonio facendo appendere alla sua lenza un pesce fasullo.

Di certo si può dire che l’espressione “pesce d’aprile” si trova documentata per la prima volta in Italia nel 1875, ma in Francia l’usanza di fare burle il primo giorno del mese di aprile risale agli anni a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento.

E ora ecco quelle che, secondo Massimo Polidoro, sono 10 tra le burle meglio riuscite di tutti i tempi:

1) L’invasione dei marziani: Il 30 ottobre 1938, il regista Orson Welles interpreta alla radio una versione così realistica de “La guerra dei mondi” di Herbert G. Wells da convincere parte degli ascoltatori che gli extraterrestri stessero realmente invadendo gli Stati Uniti.

2) L’uomo di Piltdown: Il paleontologo Charles Dawson ritrova nel 1912 nel Sussex un cranio, con mandibola, che sembra appartenere a un essere metà uomo e metà scimmia: l’anello mancante. Solo 40 anni dopo si scopre che il cranio risale al medioevo e la mandibola appartiene a un orango.

3) Autopsia dell’alieno: Nel 1995 le TV di mezzo mondo acquistano un filmato in bianco e nero che sembra mostrare l’autopsia di un extraterrestre girata nel 1947: solo dopo che ufologi ed esperti hanno dichiarato autentico il filmato i suoi autori svelano che è un falso realizzato con un pupazzo.

4) Le teste di Modigliani: Quando nell’estate del 1984 sono scoperte in un fosso alcune teste scolpite nella pietra e attribuite ad Amedeo Modigliani, la critica grida al miracolo: finché alcuni studenti rivelano che le avevano realizzate loro con l’aiuto di un trapano e lo dimostrano.

5) Il gigante di Cardiff: Un gigantesco uomo pietrificato di oltre 3 metri viene ritrovato nel 1869 in una fattoria dello stato di New York: creduto vero, si scopre alla fine che era solo una scultura commissionata da tale George Hull per fare uno scherzo alla congrega di fanatici religiosi locale.

6) La beffa di Sokal: Nell’aprile del 1996, il fisico Alan Sokal invia a una prestigiosa rivista filosofica un articolo teorico sulla meccanica quantistica infarcito volutamente di sciocchezze. Quando l’articolo viene pubblicato Sokal svela che lo aveva fatto per dimostrare come certa filosofia è talmente astratta da essere priva di senso.

7) Foto di fate: Lo scrittore Arthur Conan Doyle, padre di “Sherlock Holmes”, si convince che alcune fotografie scattate da due bambine ritraggono autentiche fate e gnomi del bosco. Solo 60 anni dopo le due protagoniste rivelano che le foto erano solo disegni ritagliati.

8) Le sirene delle Fiji: A lungo esposte nei luna park come autentici corpi mummificati di sirene, sono in realtà falsi settecenteschi creati unendo insieme il corpo di una scimmia e la coda di un pesce. Un esemplare si trova anche al Civico museo di storia naturale di Milano.

9) La beffa di Edgar Allan Poe: Un articolo di Poe pubblicato dal New York Sun nel 1844 racconta la traversata in tre giorni dell’Atlantico dell’esploratore Monck Mason a bordo di un pallone aerostatico. È uno scherzo ideato da Poe per vendicarsi di una precedente beffa pubblicata dal Sun e copiata da una sua idea ma senza che gliene fosse riconosciuto il merito.

10) Lo scherzo del “Bunga bunga!”: (niente a che vedere con certi festini) Nel 1910 alcuni ragazzi inglesi travestiti da abissini, tra cui la scrittrice Virginia Woolf, si fanno ricevere a bordo della nave da guerra “Dreadnought”, pronunciando solo le parole “Bunga bunga!” di fronte a ogni prodigio della tecnica.

Autore: Massimo Polidoro
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Curiosi Tutorial Utili

NON MISCHIATE QUESTI 3 PRODOTTI TRA LORO: VI AVVELENANO!

Ci sono tre prodotti che se li mixate possono addirittura avvelenarvi.
Provate a pensare a una situazione in cui, mentre vi state dedicando alla pulizia del bagno, state utilizzando dell’aceto per la pulizia della lavatrice: magari senza che ve ne rendiate conto un po’ di questo aceto può finire per terra.

Quindi, proseguendo nelle vostre pulizie, decidete di igienizzare il wc con un detersivo che contiene l’ammoniaca. A questo punto vi accorgete dell’aceto che è caduto sul pavimento: lo asciugate con dei fogli di carta assorbente, ma, per avere la certezza che non rimangano delle macchie sul pavimento, passate uno straccio imbevuto con un detersivo che contiene la candeggina.

A questo punto, nella vostra totale inconsapevolezza, il danno è compiuto: i tre prodotti che avete adoperato, aceto, ammoniaca e candeggina, che in apparenza non c’entrano nulla l’uno con l’altro, possono addirittura avvelenarvi. Se, nel corso delle pulizie di casa, vi capita di sentire un certo bruciore alla gola, provate a pensare ai prodotti che avete usato: se è probabile che abbiate contribuito a originare il mix pericoloso, aprite le finestre per far cambiare l’aria agli ambienti, e se la sensazione di malessere persiste recatevi subito dal medico.

La fatica nella respirazione, la gola che gratta, colpi di tosse ripetuti: sono tutte conseguenze di questo cocktail tossico.

Ma qual è il motivo per cui si genera? Molto semplicemente, l’unione dell’ammoniaca, dell’acido acetico e della candeggina innesca la formazione del cloro gassoso. Insomma, si verifica una reazione chimica di cui non si ha consapevolezza, ma che è bene evitare. Anche se in quantità limitate o in una concentrazione bassa, infatti, il cloro gassoso può rivelarsi pericoloso.

Va ricordato, poi, che l’ipoclorito di sodio presente nella candeggina si può trovare anche in altri prodotti, come per esempio disinfettanti; invece, l’ammoniaca e gli acidi sono rintracciabili in tantissimi detergenti, da quelli per i vetri a quelli per i piatti, da quelli per il forno a quelli per il wc. Bisogna evitare, infine, di mescolare la candeggina e l’aceto anche con il bicarbonato di sodio: se succedesse, infatti, si originerebbe il gas di cloro, un composto ancora più pericoloso e dannoso rispetto al cloro gassoso.
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Curiosi Trucchi in Cucina

L’arte del cucinare in miniatura sta spopolando in tutto il mondo

Ci sono migliaia di persone nel mondo che amano cucinare in miniatura, e da qualche anno è nato un vero e proprio movimento miniature style di appassionati del Pocket Cooking . Questa però è una vera e propria arte del cucinare, che si differenzia da quella finora conosciuta del creare oggetti in miniatura con la pasta di sale. Questi “piattini” si possono mangiare davvero! Sono cucinati proprio come quelli “grandi”. Guardate il video qui sopra e ve ne rendere conto. 🙂

Animali Curiosi

Video strepitoso: Il Gatto e la Pantera a confronto

La naturale eleganza del NERO
Riscaldato, sfamato, coccolato e vezzeggiato il gatto domestico ne ha fatta di strada dalle origini a oggi. Eppure la sostanza del suo essere, i movimenti felpati, la potenza nel salto, l’elasticità negli atterraggi sono rimasti quasi gli stessi. Basta guardare le riprese in super slow motion – con una specialissima videocamera Phantom, a 2500 fotogrammi al secondo – del gatto messo a confronto con una pantera nera per rendersene conto.

CURIOSITA’ SULLA PANTERA NERA
Pantera nera è il nome comune con cui vengono indicati gli esemplari neri di alcune specie di felidi affetti da melanismo, un eccesso di pigmentazione che rende molto scuro o addirittura nero il colore di pelle, peli o piume che normalmente non lo sono.
Questo fenomeno, che interessa mammiferi, rettili, uccelli, anfibi e insetti, è spesso il risultato di mutazioni genetiche che possono essere spontanee o dipendere da agenti esterni come la temperatura o l’inquinamento.
L’animale nero più affascinante è sicuramente la Pantera. È da sempre temuta e ammirata, ma di preciso che animale è la pantera? In realtà, con il termine “pantera” non si indica una sola specie bensì 5.

Dal punto di vista scientifico, infatti, fanno parte del genere Panthera il leopardo (Panthera pardus), il giaguaro (Panthera onca), il leone (Panthera leo), la tigre (Panthera tigris) e il leopardo delle nevi (Panthera uncia).

Nel parlare comune, tuttavia, vengono identificati come “pantere nere” tutti i felidi che possiedono la particolarità di un manto di colore nero o fortemente maculato, affetti cioè da melanismo: sono proprio le pantere, infatti, l’animale melanico per eccellenza.
La versione melanica del leopardo  – dovuta alla mutazione di un gene recessivo – e del giaguaro  – dovuta invece alla mutazione di un gene dominante – sono le più comuni e si possono incontrare rispettivamente nel Sudest asiatico e nell’America Latina. Osservando il loro mantello in controluce, come quello del leopardo della foto, è possibile distinguere le caratteristiche macchie ocellate più scure rispetto al nero di fondo.
Si hanno frammentarie notizie di avvistamenti anche di puma, leoni e tigri di colore nero, ma sono davvero rarissimi.
(fonte: Focus.it)

CURIOSITA’ SUL GATTO NERO
Il 17 novembre è il “Gatto nero day” indetto dall’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) a difesa della dignità del gatto nero.
Per i piccoli felini però non è solo una questione di decoro, secondo l’associazione ogni anno 60 mila gatti neri vengono uccisi a causa di una sciocca credenza. La diceria che il gatto nero porti sfortuna ha origine nel Medioevo quando i gatti in genere erano considerati i diabolici compagni delle streghe, per la loro abitudine a uscire di notte. Quelli di colore nero inoltre, non molto visibili nell’oscurità, facevano imbizzarrire i cavalli e i cavalieri cadevano di sella. Da qui l’idea che portino sfortuna quando ci attraversano la strada. In realtà gli unici a rischiare sono i mici, che facilmente possono finire sotto le ruote di qualche automobilista poco attento.

Curiosi Trucchi in Cucina

L’INFUSO BRUCIA GRASSI agisce di notte mentre dormite. Ecco come prepararlo.

Dimagrire dormendo è il sogno di tutti, e pare sia proprio possibile, così dice chi l’ha provato, con questo semplice trucco che vi permette di perdere 5 kg in 20 giorni. Sarà vero? Chi lo sa, ma provare non costa nulla, per i pigri solo un po’ di fastidio a prepararla. 

La tisana allo zenzero, così come gli infusi e i decotti a base di quest’erba, non è certamente il prodotto più noto per cui viene utilizzata questa pianta; comunemente infatti alludiamo allo zenzero come a una specie di spezia (tipo il pepe) e non riusciamo ad immaginare un utilizzo diverso dal risotto per questa magnifica pianta. Comunemente coltivata nelle zone a clima tropicale e subtropicale (largo uso se ne fa infatti nella medicina tradizionale orientale), vediamo quali sono le proprietà benefiche della tisana allo zenzero, così come di un infuso o di un decotto a base di zenzero, impareremo come fare a preparare le nostre tisane e in quali casi gli infusi e i decotti allo zenzero sono più indicati per trattare alcuni particolari stati di malessere, piccoli acciacchi e disturbi di un certo tipo.
Tisana allo zenzero: ricette per infusi e decotti
Probabilmente ora ti stai già chiedendo qual è la differenza fra un decotto, una tisana o un infuso allo zenzero, quindi prendiamoci un attimo per definire che, molto semplicemente, la differenza sta tutta nella quantità di zenzero(eccipiente) che puoi usare; in base alla percentuale di zenzero per litro di acqua, quindi, si può parlare di decotto, tisana o infuso allo zenzero.
Detto ciò preparare una tisana allo zenzero è un’operazione abbastanza semplice, ecco cosa serve.
La tisana allo zenzero: cosa ti serve
Per preparare una tisana allo zenzero, ma vale anche per un decotto o un infuso, hai bisogno fondamentalmente solo di quattro cose:

Radice di zenzero: fresche e già decorticate (o in alternativa polvere di zenzero)
Acqua: che è l’ingrediente fondamentale di ogni tisana, infuso o decotto
Un limone: vedremo nel prossimo paragrafo perchè
Un pentolino: infine un banalissimo pentolino (o un bollitore di quelli che si usano per il latte)

La tisana allo zenzero: come prepararla
Per preparare la tisana a base di zenzero

far bollire l’acqua, una tazza per ogni persona;
tagliare dal rizoma sbucciato, 4-5 fettine sottili per ogni porzione di tisana;
aggiungere all’acqua bollente lo zenzero e far bollire ancora per qualche minuto, praticamente fino a che non si sprigiona il classico aroma pungente;
dividere la tisana in tazze e aggiungere un cucchiaino di zucchero o di miele, anche a seconda del gusto personale.

Per ottenere una tisana più delicata, si potrebbe spegnere il fuoco appena si mette in infusione la radice.

 

 

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Le scarpe che si allacciano da sole sono diventate realtà

Ebbene sì, le scarpe  del film “Ritorno al futuro” sono diventate realtà. Le prime scarpe con stringhe auto-allaccianti in commercio, sono prodotte da Nike e si chiamano HyperAdapt 1.0. Queste sneaker, disponibili in tre colori, sono il frutto di quasi tre anni di lavoro. Dopo aver realizzato e testato numerosi prototipi, gli esperti in meccanica ed elettronica dell’azienda statunitense hanno ottenuto un prodotto in grado di risolvere il “problema” delle stringhe che stringono troppo i piedi o si slacciano durante la camminata.

Le HyperAdapt 1.0 integrano un sensore di pressione che rileva la presenza del piede e attiva il meccanismo. Sul lato delle scarpe sono presenti due pulsanti (+ e -) che permettono di stringere o allentare i lacci in modo manuale.

La versione 2.0 è già allo studio e sarà in grado di modificare automaticamente la tensione delle stringhe al volo, in base alla sollecitazione ricevuta dal piede.

Le Nike HyperAdapt 1.0 potranno essere acquistare solo dagli utenti iscritti a Nike+ entro fine anno.
Il prezzo non è stato comunicato, ma è ipotizzabile una cifra abbastanza elevata.

 

 

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Il materassino che si gonfia in un secondo… senza doverci soffiare dentro!

Si chiama LayBag ed è un materasso che si gonfia con l’aria. Beh, direte voi, tutti i materassi gonfiabili si devono riempire d’aria no? Avete ragione, ma questo non ha valvoline dentro alle quali soffiare: è una specie di enorme sacchetto da riempire di… vento, e richiudere velocemente.

“Amiamo viaggiare, stare con gli amici e rilassarci sulla spiaggia. Ma abbiamo sempre odiato portare con noi sedie di plastica o stare su un materasso gonfiabile – si legge sul sito dell’azienda – Le altre opzioni erano stare su un asciugamano o direttamente per terra. Nel 2014 abbiamo avuto l’idea di cambiare queste abitudini. Insieme ad un’azienda che produce materiali ultra leggeri e resistenti, LayBag è nato!”
Lo trovate in vendita su  AMAZON
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Tè caldo lanciato in aria a -40°c crea un effetto straordinario

La scienza ci dice che una qualsiasi bevanda calda esposta a temperature sotto 0°c si trasforma in una nube di cristalli di ghiaccio, da qui l’idea del fotografo Michael Davies: lanciare del Tè caldo e immortalare il tutto con la sua macchina fotografica.

“Ho preparato dei thermos pieni di tè e abbiamo iniziato tirando l’acqua e scattando” afferma Davies, “nulla di questo filmato è lasciato al caso. Ho calcolato la temperatura e la forza del vento, e poi pianificato il tutto per lo scatto perfetto. ”

“Anche il sole al centro dell’obiettivo è stato qualcosa in cui speravo, anche se impossibile da controllare”.

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La cyclette-lavatrice che lava i panni senza elettricità

Si chiama Bike Washing Machine ed è una vera bomba per tenersi in forma e  per lavare i panni sporchi.

Durante un allenamento alla cyclette di 20 minuti può fare il bucato di una settimana! Tutto avviene sfruttando solamente l’energia delle gambe che fanno girare il cestello per pulire i vestiti, proprio come una macchina tradizionale ma a costo ed emissioni zero. Se si vuole si può anche lavorare a maglia mentre si pedala!

L’uso di una lavatrice consuma mediamente il 13% dell’energia totale mensile di una casa. Quindi non solo fa risparmiare sulla bolletta ma motiva a fare attività fisica regolarmente, creando benefici per l’ambiente e per l’organismo. Geniale! 🙂
OPS! Ci hanno avvisati che abbiamo sbagliato video!
scusateci!!! La notizia vera la trovate qui:  
Per gli amanti del genere c’è anche questa LAVATRICE-BICICLETTA

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La lampada a forma di uovo che ti porti dove vuoi

Si chiama Eggie è un elegante, decorativo, e personalizzabile oggetto che fa luce. Con il suo esterno impermeabile, ricaricabile wireless, sensibile alla luce, Eggie può galleggiare e puoi anche scriverci e disegnare sopra quello che vuoi:

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