Siete mai rimasti a letto per giorni
dopo aver sollevato un grosso peso senza
le dovute cautele? Oppure vi è
mai capitato di correre dal fisioterapista
supplicandolo di "sbloccarvi"
da un atroce colpo della strega, che vi
ha lasciato letteralmente piegati in due
senza preavviso?
Con il mal di schiena non c'è da
scherzare.
Lo sapevate che questo problema, in tutte
le sue forme dalla più lieve alla
più grave , è oggi la prima
causa d'inabilità fisica e di costo
in termini di ore di lavoro perduto? Su
questo sono concordi gli enti previdenziali
e i datori di lavoro: nella vita si rimane
"bloccati", per questa causa,
un numero considerevole di giorni.
Forse per questo motivo negli anni '60
in Svezia, una delle aree al mondo più
attive nella ricerca sulla colonna vertebrale,
si pensò di istituire un vero e
proprio servizio di prevenzione, anzi
di "educazione alla prevenzione"
del mal di schiena. La prima Back School
nasce così in uno stabilimento
della Volvo nei dintorni di Goteborg,
circa quarant'anni fa. Questa soluzione
è piaciuta molto. Oggi esistono
infatti molte Back School sparse in giro
per il mondo, tenute da medici, terapisti
e insegnanti: il denominatore comune è
sempre l'importanza dell'educazione alla
prevenzione.
Che cos'è esattamente una Back
School?
Una "scuola", un luogo e anche
un'occasione, per insegnare come utilizzare
la colonna vertebrale, quali sono i suoi
movimenti fisiologici, le posture corrette,
i fattori di rischio da evitare e gli
esercizi da consigliare.
Dove si può trovare?
Attualmente la Back School è presente
praticamente in ogni centro specializzato
sui problemi vertebrali, e quasi tutti
i rieducatori sono in grado di impartire
questo tipo di lezioni. Non è indispensabile
fare corsi speciali, può essere
insegnata sul lettino dal medico che ci
sta visitando, a scuola, con videocassette
o su internet.
Vi diamo un piccolo assaggio dei consigli
pratici che vengono impartiti.
Supponiamo di avere un paziente che soffre
di una lancinante lombalgìa. Nella
fase acuta del dolore gli verrà
consigliato il riposo, senza eccedere
però: passare più di due
giorni a letto non è considerato
utile, ma nocivo, in quanto causa debolezza
e rigidità.
Per poter tenere sotto controllo il dolore,
il paziente imparerà ad applicare
da solo il ghiaccio sulla zona interessata.
Identificato il suo problema specifico,
gli verranno insegnati esercizi utili,
da ripetere regolarmente, e soprattutto
imparerà ad assumere la posizione
di riposo in piedi.
La "posizione di riposo in piedi"
è una postura in cui la colonna
vertebrale del paziente è perfettamente
allineata e diminuiscono i dolori e le
contratture. Si tratterà quindi
nel nostro caso di una posizione specifica
per la lombalgìa, che, mantenuta
con costanza, potrà migliorare
la meccanica del suo corpo nelle attività
della vita quotidiana.
Superata la fase acuta del disturbo, il
nostro paziente non è comunque
autorizzato a dimenticare la sua schiena,
(altrimenti che prevenzione sarebbe) ma
dovrà allenarsi con esercizi di
rafforzamento e di flessibilità
più generalizzati.
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