I
mass media hanno parlato spesso di questa
sostanza, utile agli atleti per dimagrire
velocemente senza perdere massa muscolare,
ma considerata doping.
Uno studio presentato all'Ottavo Congresso
dell'Obesità di Parigi punta nuovamente
su di lei i riflettori, per parlarne,
questa volta, in maniera positiva.
Ma
cominciamo intanto a capire come agisce
l'efedrina.
Per spiegare le cose, in maniera non propriamente
tecnica, possiamo dire che l'efedrina,
attivando una complessa catena di reazioni
chimiche-ormonali, favorisce la comunicazione
tra le cellule nervose e le cellule adipocite,
i magazzini del nostro grasso.
Il grasso immagazzinato nelle cellule
si trasforma e si lega all'acqua (idrolisi).
A questo punto, abbiamo bisogno di associare
all'efedrina sostanze, come la caffeina
e l'aspirina, che favoriscano la lipolisi
(smaltimento del grasso contenuto nei
nostri tessuti).
Veniamo
ora all'ultimo esperimento presentato
al Congresso di Parigi.
Per un periodo di sei mesi sono stati
somministrati a 40 pazienti obesi 20 mg
al giorno di efedrina in combinazione
con 200mg di caffeina. Questi hanno osservato,
per tutto il periodo, anche una dieta
ipocalorica ed alla fine sono stati confrontati
con un gruppo di controllo formato da
altri 37 pazienti obesi, che avevano seguito
la stessa dieta ipocalorica e assunto
un placebo invece dell'efedrina. Misurando
alla fine la circonferenza addominale
dei soggetti di entrambi i gruppi, è
risultato che: coloro che avevano assunto
efedrina ogni giorno avevano avuto una
diminuzione media della circonferenza
di ben 17,78 centimetri, mentre gli altri
avevano perso solo 11,68 centimetri.
I
risultati evidenziano un fatto
interessante e cioè che l'efedrina,
combinata con la caffeina, causa una perdita
di grasso soprattutto sull'addome.
Potremmo dire che l'efedrina è
un "dimagrante intelligente",
perché agisce proprio sul punto
dove il grasso è più evidente
ed inestetico, la nostra "odiata
pancetta". Ma non finisce qui.
L'efedrina è doppiamente utile
perché il grasso addominale non
è solo il più brutto, ma
anche il più pericoloso; infatti
fa aumentare fino a cinque volte il rischio
di insorgenza di malattie cardiache e
di diabete di tipo 2 (quello che non si
può curare con l'insulina), sia
negli uomini che nelle donne.
Insomma,
i disturbi legati all'obesità non
sono da sottovalutare e questo farmaco
può essere d'aiuto a molte persone.
L'efedrina è sicuramente un discorso
da approfondire, per chi è interessato,
ma con le dovute accortezze. Per questa
volta quindi vi rimandiamo non ad un nostro
approfondimento, ma a consultare il vostro
medico di fiducia.
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