Il monte Bugarach, conosciuto con svariati
soprannomi, Le Pech, Montagna delle fate, Holy Mountain, Padre delle
pietre, si trova nel Dipartimento dell’Aude ed è alto 1231 metri.
Questo monte, già sacro ai Catari che in Linguadoca avevano la loro
roccaforte, nel corso degli anni è stato oggetto di attenzioni e
di studi di ogni genere. La vetta incombe sull’omonimo paesino medioevale
francese ed è considerato come il tenebroso custode del Graal. Su
questa montagna avrebbero, infatti, effettuato scavi e ricerche
i Nazisti di Hitler (influenzati dal mito della Thule e ispirati
da Otto Rahn) e la NASA che, alcuni anni fa, avrebbe condotto rilevazioni
e saggi nel terreno. Tra la gente del posto, poi, si parla con insistenza
della presenza in zona di militari e di appartenenti ai servizi
segreti. E da quando alcune fonti, soprattutto americane, lo avevano
individuato come la località sacra che avrebbe preservato dalla
distruzione prevista dai Maya per il 21 dicembre 2012, è stato letteralmente
preso d'assalto dal turismo esoterico.
Il mito della montagna sacra parte da molto
lontano. Con frequenza, e in epoche diverse, si sono spesso verificati
fenomeni inspiegabili. Dalle luci misteriose apparse e poi d’un
tratto scomparse, alle voci ed ai rumori indecifrabili uditi dai
turisti in passeggiata, all’improvviso silenzio piombato sul monte,
con assenza totale di qualsiasi rumore (dal suono degli insetti
al canto degli uccelli): la casistica degli eventi strani è davvero
notevole…
IL VIDEO DI UN OGGETTO VOLANTE SUL BUGARACH
Per non parlare dei malfunzionamenti improvvisi
dei velivoli che sorvolano l’area, oppure degli oggetti volanti
non identificati apparsi sul monte e anche ripresi in video, nel
quale si vede un oggetto a forma di sigaro uscire da dietro una
roccia e, poco dopo, due piccole sfere effettuare alcune strane
manovre.
E’ il fascino irresistibile della montagna
del Razès, meta privilegiata di personalità famose che vi avrebbero
fatto visita nel corso degli anni: Victor Hugo, Jules Verne, Claude
Debussy, François Mitterrand…
Anche Spielberg sarebbe venuto qui traendone ispirazione
per il suo film “Incontri ravvicinati del terzo tipo“, forse
dopo aver sentito il racconto di un abitante, ora scomparso, che
sosteneva di avere veduto gli alieni e udito il rumore delle loro
astronavi provenire dall’interno della montagna sacra.
Si dice che il Pech, vulcano spento ricco
di grotte e passaggi nascosti, abbia ispirato Jules Verne
nella stesura del libro Viaggio al centro della Terra (1864)
considerato da alcuni, guarda caso, un vero e proprio testo iniziatico.
Verne riprenderà ancora spunto da questa montagna nel suo romanzo
Clovis Dardentor (1896), dando vita al personaggio del Capitano
Bugarach, Comandante di un vascello. Inoltre, se analizziamo il
titolo del libro, Clovis indica chiaramente Clodoveo, il
Re dei Merovingi, mentre Dardentor è l’anagramma di d’or
ardent (ardente d’oro). Strane coincidenze, specie se pensiamo
che Rennes-le-Chateau
è proprio lì vicina, distante solo 13 chilometri, con il suo enigmatico
tesoro legato a Saunière, forse appartenuto ai Catari
e prima ancora ai Templari.
Il monte Pech de Thauze (nome originale
del monte Bugarach) è pieno di caverne e sotterranei che ne alimentano
la leggenda. Nascondiglio e forziere imprendibile, custode inviolabile
delle più grandi ricchezze che la Storia ricordi: le Pech ha acceso
le fantasie e alimentato l’ingordigia di avventurieri e grandi cacciatori
di tesori.
Uno dei più singolari avvenimenti legati
alle grotte di Bugarach è l’Affaire Bettex, dal nome dello
svizzero Daniel Bettex, appassionato di tradizione catara. La vicenda,
nota anche come il “mortale segreto di Bugarach” o “la
maledizione del monte Thauze”, è la strana storia della ricerca
di una “reliquia” dei tempi biblici: l’Arca dell’Alleanza.
L’uomo, deceduto in circostanze misteriose, sembra sia riuscito
a individuare la famosa “reliquia” attraverso alcune foto, di cui
era in possesso, e l’interpretazione di alcuni strani segni scolpiti
in una cavità del monte Bugarach. Bettex aveva rinvenuto l’Arca
dell’Alleanza?
Non lo sappiamo. Ma alcuni suggeriscono che l’origine della parola
Bu(r)garach sia Bourg de l’Arche, “Villaggio dell’Arca“.